Ultima modifica: 20 Gennaio 2016

La notte di Antonello da Messina

15 febbraio 2014 – I menù di Antonello

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– Estratto dal sito del comune di Messina per il primo appuntamento delle notti della cultura, dedicato ad Antonello da Messina-

Premessa

I Menù Antonelliani, articolati in quattro proposte di pasti tipici risalenti al XIV – XVIII secolo sulla base di ricettari d’epoca tardo medievale e primo rinascimentale

Secondo due tra i più importanti storici della Sicilia medievale e Moderna, Maurice Aymard e Henri Bresc (1975) la struttura di un pranzo (o cena) in Sicilia tra XIV e XVIII secolo era composta in 4 tempi: antipasto, minestra, pasto, postpasto, scansioni che non necessariamente corrispondono alle nostre. La pasta non trova ancora una sua collocazione fissa, il salato e il dolce non seguono i tempi del “repas” e la presenza della carne tende ad estendersi anche fuori dal centro dello stesso.

Per le bevande, il vino di base, come scrive Tramontana, era il “vino de galoppo” (ossia del vitigno Gaglioppo, coltivato in epoca medioevale soprattutto nell’area calabrese del Cirò). L’acqua per ragioni sanitarie era a volte mescolata con vino e un pizzico d’aceto. Il pane, per gli strati medi e medio alti era pane di grano duro, bianco, mescolato con orzo e frumenti di qualità inferiore per gli altri gruppi sociali.

Non esistono, o comunque non sono emerse in maniera sistematica, fonti dirette che consentano di stabilire come erano preparate le diverse pietanze e dunque come era strutturato in concreto un pranzo intorno alla metà del XV secolo a Messina o in Sicilia. Quello che si può fare è, tenendo conto del regime alimentare generale, ben attestato e che comunque per la Sicilia non sembra mutar molto dal XIV al XVII secolo, rivolgersi ai ricettari d’epoca tardo medievale e primo rinascimentale conosciuti (il Liber de coquina redatto nella corte napoletana agli inizi del Trecento e di probabile derivazione da un testo precedente scritto presso la corte di Federico II in Sicilia, dal quale deriva, a sua volta, il Libro della cucina del cosiddetto Anonimo toscano della fine del XIV secolo; un manoscritto senese di fine Trecento ripreso poi, tra XIV e XV secolo, a Bologna; il De arte coquinaria di Martino de Rossi, del XV secolo) ampiamente riportati in rete nei vari siti di cucina rinascimentale e medioevale (si veda in particolare il sito www.cucinamedievale.it della Dr.ssa Francesca Mazzanti).

Menù verde

Menù rosso

Menù viola

Menù azzurro